mercoledì 6 settembre 2017

Incredibile autonomia del mio orologio Casio per l'ultratrail

In questa occasione non voglio scrivere di imprese a piedi per l'ultratrail ma di un accessorio incredibilmente longevo che mi regalò mia moglie tanti anni fa, forse il 2005 o perfino il 2004... Non ricordo esattamente talmente sono passati gli anni!
Si tratta del mio Casio Pro Trek che porto sempre con me ad ogni evento o allenamento particolarmente lungo. Un orologio all'apparenza comune ma che in realtà nasconde un grande pregio, anzi più di uno. Il primo è sicuramente la robustenzza però fin qui tutto può passare inosservato se si tratta d iun buon orologio. Il punto chiave è legato all'incredibile autonomia energetica di questo prodigio dell'elettronica. Infatti è da quando l'ho ricevuto che non penso a cambiargli la batteria, al fatto che potrebbe essere scarico perché lo prendo e lo uso e non ci sono mai problemi che possa spegnersi o fermarsi improvvisamente in tutto questi anni. Ora siamo nel 2017 e sto parlando di 12 o 13 anni di autonomia senza sosta! Funziona anche ora sempre nella stessa veste di come quando era stato tolto dalla sua confezione.
Il segreto di questa ingredibile longevità è legato al connubio tra pannello solare e batteria ricaricabile interna(non so di che genere) che anche con solo con pochi minuti di esposizione diretta al sole durante l'uso si ricarica al 100% e poi il Casio Pro Trek può restare al buio per molti mesi in piena operatività. Inoltre questo oggetto ha raffinati meccanismi di risparmio come lo stand by dello schermo quando non riceve luce. Un gioiello tecnologico proveniente dal passato. Sono proprio curioso di sapere per quanti anni riuscirà ancora ad accompagnarmi questo bel orologio Casio?!
Inotre possiede molte 'vitù', infatti può funzionare come precisa bussola, come altimetro e anche come barometro o termometro... Poi le solite funzioni classiche come cronometro, sveglia, orologio e altre cosette...
In particolare per l'ultratrail è fondamentale la funzione altimetro, dato che grazie alla combinazione del profilo altimetrico del percorso e l'altezza indicata dall'orologio si riesce a conoscere precisamente la posizione chilomentrica di percorrenza. Se si conosce il numero di vette già oltrepassate e volgiamo conoscere quanti chilometri sono stati percorsi, allora sarà sufficiente controllare l'altezza dell'orologio ed esculere le vette già compiute dal profilo altimetrico per ottenere, sulla base dell'altezza attuale, la posizione precisa sul tragitto!
Un sistema semplice ed efficace che può escludere i complicati quando poco affidabili per la durata della batteria nelle lunghissime distanze, i GPS... L'orologio Casio Pro Trek non si scarica e funziona sempre!
Non pensate però che scrivo questa recensione per motivi economici perché non è così, anche perché l'accessorio qui descritto è molto vecchio ma perché proprio per motivi legati all'età sono rimasto davvero appassionato quanto colpito dall'efficienza di questo piccolo strumento ormai datato.
Ricordo perfino che durante i microsonni all'UTMB del 2013 l'avevo usato come indispensabile sveglia dopo essermi disteso 10 minuti a ogni fine colle... Il GPS in quei 170 km mi era stato davvero poco utile perché ormai scarico da  tempo! Come si suol dire: gallina vecchia fa buon brodo...

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lunedì 28 agosto 2017

Intervento al Tour Monviso Trail per il Monoallenamento settimanale

Sono stato molto contento di dare un piccolo spazio alla mia tecnica del Monoallenamento per la preparazione di linghissime distanze estreme in stile ultratrail...
Qui seguono alcune foto, video e anticipazioni giornalistiche di quella serata a Crissolo del 26-08-2017:

Foto:






Video dell'intervento:

Anticipazione del giornale web TargatoCn:
http://www.targatocn.it/2017/08/26/leggi-notizia/argomenti/saluzzese/articolo/crissolo-in-vista-del-tour-monviso-international-trail-serata-dedicata-alla-tecnica-di-allenamento.html

Sul sito web del Trail Tour Monviso:
http://www.tourmonvisotrail.it/dettaglio.php?id_noticia=106#.WaPNErjN3Gi



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venerdì 28 luglio 2017

Il giorno prima di Pian Regina - Sestriere

Domani alle 4.00 del mattino partirò per una nuova impresa in solitaria alla quale è da un anno che penso... Nata dall'idea del mio amico Dario inizierò da Pian Regina per dirigermi, attraverso la Francia a Sestriere con un itinerario lungo 55km con forti dislivelli e dislocato tra alti monti e piccoli paeselli montani.
Un impegno che stimo mi accompagnerà per almeno dieci ore e che se il tempo ed il percorso non mi riserveranno sorprese, il tutto dovrebbe concludersi come previsto. Dovrebbero esserci temporali intorno alle ore 17.00, quindi quella dovrebbe essere l'ora limite.
Questa sarà la mia ultima avventura per molti mesi e a meno che non sorgano imprevisti ricomincerò nel 2018, dopo un lungo periodo di riposo che ho in mente di intraprendere dato che sento una forte necessità di 'staccare' sia il fisico che la mente.
Questa Pian Regina – Sestriere rappresenta una grossa incognita, un po' per i paesaggi che per me sono quasi completamente inesplorati ma anche per via di una carente preparazione specifica in alta quota nel 2017. Non sono riuscito a fare nemmeno una volta il giro del Monviso che da ormai dieci anni concludevo svariate volte per ogni estate. I chilometri però nelle gambe sento di averli. Inoltre credo di essere comunque abbastanza riposato dato che questa settimana me la sono presa molto comoda con gli allenamenti... Spero domani di portare buone notizie, anche perché se tutto va come da programma, proprio a questa stessa ora(14.00) dovrei essere quasi al temine!

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mercoledì 5 aprile 2017

Maremontana 2017 - 46km



Una nuova bella esperienza ultratrail alla Maremontana 2017! Sono molto contento di avervi preso parte perchè anche se il meteo non era molto favorevole è sempre una bella avventura parteciapare a questi eventi... E' stata una tirata perché ho chiuso la palestra il sabato sera e poi il tempo di mangiare un boccone, preparare tutto e via in auto verso Loano. Tre orette di sonno e poi sveglia alle 4.30 del mattino per controllo zaino e ritiro pettorale. Partenza alle 6.00 circa...
Iniziare una gara così partendo con la corsa nella sabbia era una situazione che ancora mi mancava! Dopo un chilometro è però iniziata la salità che ci avrebbe portato poi nell'entroterra ligure e osservando la cartina nemmeno troppo lontano da Calizzano!
Tutto il percorso è stato un gran sali e scenti con vetta massima a 1000m di quota, che tenendo conto di esseresuelle sulle alpi Luguri si tratta già di un bel dislivello! Certo nulla a che vedere con le montagne cuneesi, il paesaggio però era da favola con il mare in lontananza. Certo vista la pioggia battente per quasi tutto il tempo il panorama lo si scorgeva solo a tratti, specialmente nella parte iniziale.



Tutto un sali e scendi che però non martellava troppo le gambe, salvo quando le discese si presentavano fangose e scivolose. Le cadute erano praticamente all'ordine del percorso!
I punti di ristoro erano messi nel punto giusto, anche se ho fatto un bel pasto prima di partire e poi solo più qualche assaggio ai vari rifornimenti... Ho scelto di iniziare la percorrenza davvero piano perchè i miei chilometri nelle gambe erano pochi. Nonostante ciò alla fine del tracciato, dopo 7 ore e 26 minuti di percorrenza, non mi sentivo affatto stanco. In virtù anche del fatto che sia il pasta party dell'arrivo, le docce e il parcheggio auto erano in posti diametralmente opposti in tutto Loano! Quindi i chilometri a piedi a cose fatte non mancavano per nulla! Doccia, riposino in auto e quindi qualche ora alla guida per tornare a Revello...



Ora proseguirò che gli allenamenti, in vista di alcune peripezie per un programma per conto mio...

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martedì 28 marzo 2017

Uscita di 35km prima della Maremontana di 46km

Ho voluto fare questa uscita, che inizia ad essere chilometricamente ragguardevole con i suoi 35km, in vista della ultratrail Maremontana di Loano sulla lunghezza di 46km. Certo, se si pensa alle distanze ben più impegantive tipiche dell'ultratrail 35km sono proprio solo un antipasto! Tutto però deve essere visto coi giusti paragoni, dato che ho iniziato le uscite a fine gennaio in questo 2017 e spesso il meteo ha fatto i capricci... Per cui il mio livello ad ora è del chilometraggio qui descritto, con incrementi graduali su tale distanza. Per qualche strana vicissitudine del destino, a pennello mi è capitata sott'occhio la pubblicità su facebook per questa bella iniziativa ultratrail ligure che sembra fatta apposta per me! Bisogna scrivere che la Maremontana è ben più lunga con i suoi 63km, però non bisogna avere 'gli occhi più grossi della testa' quindi secondo me è stato più saggio optare per una distanza intermedia rastando comunque sul livello ultratrail.
In questi 35km di allenamento attorno e in cima al Monte Bracco ho voluto risperimentare una vecchia tecnica legata al consumo di grassi prima e durante la percorrenza. Ho scelto l'olio/burro di cocco per via dei lipidi a catena corta che contiene. Devo scrivere che ha funzionato davvero alla grande mel momento prima di partire e per le tre ore successive. Fatto però il primo spuntino a circa 18 km ho notato nei minuti seguenti una calo della prestazione. Quindi di nuovo uno spuntino alla quinta ora di soli grassi e ho notato un nuovo poderoso calo! Non so spiegare esattamente il motivo. Però ho ipotizzato che il nostro organismo nella lunga resistenza si basa sul un metabolismo quasi completamente aerobico incentrato quindi sull'ossidazione dei grassi. Probabilmente io fornendo i grassi dall'esterno sono andato a bloccare la naturale lipolisi energetica endogena e quindi si è creato una sorta di 'corto circuito energetico'. Infatti se alla partenza i grassi circolanti sono pochi e la performance può avere un grosso beneficiofornendoli col cibo, come ho sperimento. Durante la prestazione tale meccanismo è già in atto spontaneamente, con riserve enormi stoccate all'interno del corpo di chiunque... Pertanto forse durante l'attività è più ideoneo il consumo di zuccheri che nonostante l'azione aerobica sia basata su altre fonti il consumo, lo zucchero rimane fondamentale in azzioni di accelerazione sparse nelle ore di tragitto... E' un discorso a mia avviso complicato che merita altra sperimentazione.
La conclusione dell'allenamento è stata un ora più lunga del solita, arrivando al traguardo intorno alle 6 ore e 30 minuti. Mentre di solito il tempo di chiusura variava tra le 5 e le 5 ore e 30 minuti. Una bella differenza che forze è anche dovuto al fatto della prima volta per tale distanza dopo molti molti mesi! Oppure i grassi durante lo sforzo hanno penalizzato tutto quanto?! 

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martedì 7 marzo 2017

...Altra nuova uscita di 24km trail sotto le interperie

Ciao a tutti, scrivo con piacere che queste uscite stanno dando buoni frutti grazie al Monoallenamento... Con soddisfazione ho concluso un giro del Monte Bracco con molte insidie metorologiche. Infatti quei soliti 24km hanno preso tutta un'altra piega sotto la pioggia impetuosa prima e la neve a fiocchi grossi dopo! Sono stato contento di riuscire a chiudere bene questo anello, che ormai conosco come le mie tasche quando il percorso è pulito, invece però il tutto è coperto di neve la percezione si trasforma radicalmente. Onestamente sono partito sotto un pioggia debole e speravo che con l'avanzare della giornata di tempo migliorasse, purtroppo la pioggia si è fatta più forte. In aggiunta salendo di quota la neve si è diventata fitta e ben si depositava sul terreno, tanto che a quei 1300m circa della punta del colle potevo sprofondare fino al ginocchio!
Si è vero il tempo di percorrenza è salito molto ma dopotutto c'era da aspettarselo, chiudendo l'anello con 4 ore e 20 minuti.



Per le prossime avventure in solitaria che ho in programma nei prossimi mesi le cose sembra che stiano procedendo bene, non volgio sbilanciarmi. In ogni caso al prossimo allenamento salirò a 35km, sempre se non ci saranno altri imprevisti meteo!


Nota a parte: ho sperimetanto l'uso del magniesio e vitamina C in alto dosaggio nella borracia per alcalinizzazione corporea durante l'allenamento... Ci devo ancora lavorare ma sembra promettere bene...


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sabato 18 febbraio 2017

Primo allenamento trail del 2017 col Monoallenamento


Un altro anno di 'sfide' ultratrail sta per prendere il via... Grazie alla tecnica del Monoallenamento sono decisamente rilassato perché ormai so già a priori che anche quest'anno andrò tranquillo ma 'costante' per giungere ai traguardi prefissati, sfruttando il mio passo senza forzature o infortuni di sorta...


Ho continuato a fare sporadici giretti tra fine novembre ed inizio febbraio ma le cose da oggi iniziano a prendere un nuovo spessore per arrivare a completare distanze ultratrail. Non so ancora se sfrutterò l'allenamento per prendere parte a competizioni o solamente al fine di completare alcune avventure in solitaria a cui da un po' penso... Se non parteciperò a gare sarà la prima volta negli ultimi 11 anni. Non mi sento più molto motivato verso la competizione, non tanto per il risultato perché ho sempre fatto parte di quelli che arrivano 'dietro' e continuare o meno farebbe poca differenza, perché non credo che all'improvviso mi sbloccherei dai miei soliti piazzamenti incentrati sempre tra il primo quarto e il primo terzo della classifica. Si tratta più che altro di fattori legati alla motivazione, allo stress del tempo, della velocità, del giorno inderogabile della partenza e tanti altri fattori... Mentre l'impresa in solitaria ti lascia spazio per fare, modificare, agire... Ma soprattutto è una tua creazione! Infatti il senso di libertà che ne deriva ti fornisce voglia di mettermi in gioco. Non sono sicuro se sarà l'anno che metterò in atto questa mossa però ci sto pensando da tempo e prima o poi passerò definitivamente all'alternativa di praticare lunghe percorrenze in modo indipendente.
Senza divagare il giro di oggi è stato stimolante, un po' per il meteo ideale, la prima volta dopo natale a oggi. Inoltre non ho spinto, mi sono dosato e così ho risparmiato parecchie risorse arrivando agevolmente al traguardo del 19esimo km in 3 ore per 1490m di dislivello positivo...

Ho colto l'occasione inoltre per testare finalmente la Cam Nilox Mini F che mi ha regalato mia moglie per natale, con molta soddisfazione! Del resto è possibile vedere il video incorporato nel presente post di Blogger. Ho potuto effettuare alcuni scatti aggiunti a questa pagina. Credo che questa soluzione di registrazione sia fantasticamente economica e produttiva, con un sacco di accessori ad un prezzo intorno ai 50 euro!

Per concludere queste righe voglio riportare la prima sperimentazione da parte mia delle 'mega dosi' di vitamina C' sul campo per tamponare la stanchezza inibendo la produzione di cortisolo, tipica delle lunghe percorrenze e fattore scatenante progressiva stanchezza ed intorpidimento. Produrrò sull'argomento una completa esperienza sulla mia pagina web.



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domenica 8 gennaio 2017

Prevenire il cancro con ultratrail

È da un po' di tempo che ho in mente i concetti che stanno per seguire, frutto di alcune intuizioni. Riporto questi pensieri con il più completo beneficio del dubbio vista la delicatezza dell'argomento e la più totale assenza di fondamenti scientifici provati.... Si tratta solamente di mie personalissime teorie legate all'esperienza ultratrail vissuta in questi anni e relative deduzioni in merito.
Vorrei scrivere in questo articolo su una delle tante finalità benefiche dell'ultratrail. Si perché gli effetti positivi di questa disciplina sono svariati, con però l'opzione di stare attenti a non esagerare vista la reale possibilità d'usura corporea se non sono rispettati i giusti tempi di recupero.
Non voglio menzionare tecniche di allenamento relative alla performance dell'atleta ma ad una soluzione che può migliorare l'efficienza metabolica e la prevenzione di molte malattie, qui tutto è rivolto in particolare a una di quelle che fanno più paura: il tumore!
Lo sport ed in particolare la vita sana sono l'arma più efficace per proteggere il corpo da svariate malattie. L'ultratrail però è a mio avviso la soluzione di prevenzione più potente contro il cancro. Non legata ad un farmaco di qualche genere o a un determinato cibo ma solo al puro e semplice movimento. Attenzione vorrei sottolineare bene la parola prevenzione e non cura! Questo credo che sia un fattore importante al quale il lettore deve prestare la massima attenzione!
Infatti l'ultratrail per la sua caratteristica incentrata all'uso fisico ad oltranza fa si che il corpo si 'nutra letteralmente di se stesso' durate la performance. Ciò rappresenta il fattore chiave fornito da questa singolare disciplina per la prevenzione di questa subdola malattia.
Il metabolismo corporeo inizia a selezionare, durante una percorrenza ultra, quali tessuti sono maggiormente sacrificabili per far si ché si possa proseguire. Anche se il cibo viene introdotto dall'esterno, rappresenta comunque una minima quantità per poter fornire gli elementi necessari al proseguimento dell'impresa. Infatti mentre si pratica ultratrail difficilmente arriva la possibilità di dedicarsi ad imponenti abbuffate, altrimenti l'obbiettivo dell'arrivo diventa cosa remota. Le imprese ultra vengono svolte solitamente in una condizione che solitamente si avvicina ad una sorta di semidigiuno controllato. Pertanto il metabolismo per garantire il funzionamento fisico deve attingere dalle riserve energetiche stoccate(glucidi e lipidi) ma non solo. Vengono così 'bruciati' molti altri 'tessuti sacrificabili' e non necessari alla funzionalità corporea in atto in quel momento. Inoltre lo smaltimento delle tossine risulta altamente attivo, sia per mezzo dell'intensa sudorazione che dal catabolismo distribuito fra i vari tessuti(ossa, muscoli, tendini, organi...) tutti quelli sacrificabili, come appena accennato, o già danneggiati per altre circostanze e non immediatamente necessari alla durissima attività in corso...
Nel calderone delle 'parti sacrificabili' possiamo aggiungere eventuali crescite anomale, che anche se non ancora degenerate in processi tumorali possono diventarlo. Grazie all'ultratrail ed al suo straordinario impiego di risorse questo 'nutrirsi di se stesso' da parte del corpo, diventa possibile! Attenzione però, il meccanismo indotto dalle lunghe percorrenze non conduce all'aptosi(suicidio) cellulare di cui tanto si sente parlare oggi nella ricerca dedicata al cancro ma ad una disgregazione per produrre elementi nutritivi semplici necessari all'azione in corso, partendo da quelli meno necessari. Si tratta di una vera selezione metabolica dei tessuti in una situazione di crisi autoinflitta. Una sorta di smantellamento fisico. Ritengo che sia straordinario che uno sport possa avere delle proprietà così forti nei confronti della prevenzione tumorale, anche se ritengo prematuro parlare di cura dato che con ogni probabilità non esistono studi a riguardo. Ma perché lo sport è l'arma più formidabile nell'arsenale della salute di ogni persona ed è sempre l'ultima ad essere presa in considerazione dalla scienza?! Credo ché sia una domanda lecita visto ché il nostro organismo è 'progettato dalla natura' per muoversi ed interagire con l'ambiante. La sedentarietà è l'anomalia che il più delle volte sta alla base di ogni patologia... Qui emerge la solita retorica di natura economica: lo sport è una soluzione a buon mercato che non arricchisce adeguatamente chi lo promuove!
In virtù di queste considerazioni se il lettore è una persona sana che però a livello famigliare presenta una parentela con altri membri che sono malati o sono stati malati di cancro, allora l'utente farebbe bene a prendere in considerazione l'ultratrail per la prevenzione tumorale.
Si tratta di una disciplina più che altro legata alla forza di volontà nella andare oltre la fatica. Alla determinazione di raggiungere traguardi lontani decine o centinaia di chilometri con tappa unica in mezzo alla natura su percorsi spesso montani. È uno sport bello e avventuroso, da praticare per lo più in solitudine, con un'alta attitudine meditativa che permettere di conoscere a fondo se stessi ed i propri limiti, di sperimentare una nuova condizione della sopportazione fisica. Si diventa così un tutt'uno con la natura.
L'ultratrail è un esperienza incredibile che quando la si conosce non la si abbandona più e se in aggiunta può esistere la possibilità che possa essere preventiva nei riguardi di un patologia grave come il tumore, allora deve essere presa in considerazione dalla comunità dei ricercatori ma anche dai nuovi praticanti con un situazione famigliare a rischio.

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